Pochi giorni al pranzo pasquale. Fervono i preparativi tra spesa e ricette, ma forse di tutte le prelibatezze che arriveranno in tavola una è già nella dispensa. E’ la colomba, il dolce per eccellenza della Pasqua.

Secondo una un’indagine di mercato della Cna agroalimentare (Confederazione nazionale dell’artigianato e delle piccola media impresa) condotta tra i suoi iscritti, è calcolata in oltre 400 milioni di euro la spesa a Pasqua per uova e colombe. In particolare due famiglie italiane su tre consumeranno perlomeno una colomba. Il giro d’affari previsto è di 170 milioni di euro. 

“La vendita delle colombe – racconta Nadia Bocchi del panificio La coppia di pane di San Felice – è iniziata un mese fa e ne abbiamo vendute già quattrocento”.

La più venduta è quella tradizionale con canditi e uvetta, ma  – aggiunge Bocchi – “piacciono tutte, anche quelle farcite con pere e cioccolato o quella al cioccolato fondente o ai pistacchi. Ai consumatori piace cambiare, provare le diverse ricette, anche se la tradizionale soddisfa un po’ tutti”.

Lo conferma anche la ricerca della Cna. La colomba più venduta è quella tradizionale con glassa di mandorle sottilissima, granella di zucchero e mandorle pelate.

Quanto alla produzione, non è il costo a spaventare i consumatori che apprezzano quella artigianale – un po’ più costosa di quella che si vende al supermercato – per la qualità e la cura degli ingredienti. Sempre secondo lo studio della Cna, il giro d’affari delle colombe industriali è di 90 milioni di euro contro gli 80 di quelle artigianali e semi-industriali.

La vendita si consuma in un arco di tempo molto stretto perché – conclude Bocchi – “subito dopo Pasqua c’è un vero e proprio crollo nelle vendite”. I consumatori della Bassa, dunque, non perdono tempo e se la gustano subito.

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