(Adnkronos) – Mamme ricordate di donare il sangue del cordone ombelicale quando nasce il vostro bambino: è una fonte preziosa di staminali salvavita, cellule 'jolly' utili non solo per il trapianto di chi soffre di gravi malattie del sangue, ma anche ai bebè prematuri e in diverse patologie. Rinnova il suo appello la Federazione italiana Adoces, nella Giornata nazionale del donatore di sangue in calendario il 14 giugno. "Grazie alla generosità delle donne italiane – riferisce l'associazione nazionale impegnata nella promozione della cultura del dono delle cellule staminali emopoietiche contenute nel midollo osseo, nel sangue periferico e in quello cordonale – oggi sono conservate nelle 18 banche pubbliche nazionali 38.653 sacche idonee al trapianto e molte altre unità", pari a "circa il 70% delle donazioni, che pur non avendo i requisiti per essere utilizzate nel trapianto rappresentano una risorsa preziosa per l'impiego in medicina rigenerativa e trasfusionale per i neonati pretermine". Fino al primo agosto 2019 – ricorda Adoces in una nota – in Italia il sangue cordonale poteva essere utilizzato solo a scopo trapiantologico; successivamente è stato autorizzato l'uso delle sacche non idonee al trapianto per altre finalità terapeutiche in ambito oculistico, per il trattamento delle piaghe da decubito, del piede diabetico, di ulcere e per la trasfusione di neonati prematuri (nati prima della 37esima settimana di gestazione). "Il sangue cordonale – afferma Alberto Bosi, ematologo e presidente della Federazione italiana Adoces – rappresenta oggi, alla luce dei recenti risultati scientifici, una risorsa estremamente versatile: per spiegarne i molteplici utilizzi possibili, ogni mese Adoces organizza un webinar dedicato alle coppie in attesa di un figlio, con l'intervento di esperti pronti a rispondere alle domande dei futuri genitori e a fugarne i dubbi". In questi incontri mensili viene anche presentato il progetto 'Bimbo dona, papà dona', rivolto ai futuri padri affinché anche loro siano coinvolti in quello che viene definito "un dono di famiglia". Adoces rammenta infatti che il sangue periferico è ormai la fonte principale di cellule staminali emopoietiche utilizzate per i trapianti, e che il 90% delle donazioni avviene con un prelievo dal braccio, con una procedura molto meno invasiva rispetto al prelievo di midollo. Per portare il suo messaggio ai giovanissimi, sensibilizzandoli già sui banchi di scuola, l'11 giugno Adoces – insieme ad Adisco, Aido, Fratres, Fondazione Franco e Piera Cutino e Federazione nazionale delle associazioni United – ha firmato con il ministero dell'Istruzione e del Merito un protocollo di intesa per sensibilizzare le istituzioni scolastiche sul valore del dono, sul significato del volontariato e dell'educazione alla prevenzione e alla salute, che si concretizzerà nell'attivazione di progetti e percorsi dedicati agli studenti, e nella realizzazione di campagne informative. —salute/sanitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
