“Un giorno senza un sorriso è un giorno perso” diceva Charlie Chaplin!!

Per mantenerlo però è necessario iniziare la prevenzione dall’infanzia: la prima visita è consigliata nel primo anno di vita, poi nel corso degli anni è fondamentale fare continui controlli dallo specialista e pulizie annuali dall’igienista dentale.

Con visite e controlli regolari si evita di ricorrere al dentista in emergenza.

Tra i 18 e i 25 anni, a volte oltre, spuntano gli “ottavi” o terzi molari, chiamati comunemente “denti del giudizio”, detti così perché arrivano dopo gli altri in età matura.

In alcuni casi i denti superiori possono rimanere parzialmente o completamente inclusi nell’osso mascellare, mentre quelli dell’arcata inferiore, in quello mandibolare e nella gengiva, causando dolore e disagio.

Colpa dell’evoluzione della specie: oggi l’uomo possiede una mandibola più piccola, con meno spazio per i denti del giudizio.

Rispetto alla preistoria, questi denti sono inutili alla masticazione: in passato l’uomo mangiava carne cruda e si nutriva di cibo duro, quindi erano necessari.

 

I sintomi dei denti del giudizio

Quando i denti del giudizio iniziano a svilupparsi, si prova una sensazione di dolore più o meno forte. Quali sono i sintomi più frequenti?

A seconda del caso, i sintomi saranno dolore, arrossamento e gonfiore alla gengiva in corrispondenza del dente, con possibile irradiamento fino all’orecchio e ai linfonodi del collo. A volte si può avere anche difficoltà alla masticazione, febbre, alito cattivo e formazione di pus.

Il lento sviluppo dei denti del giudizio può provocare un’infiammazione all’intera dentatura, nell’arcata superiore e inferiore, soprattutto quando esercitano pressione l’uno contro l’altro.

Gli ottavi possono creare tasche parodontali, di conseguenza infiammazione e fastidio.

Quando il dente del giudizio non spunta completamente dalle gengive o lo fa solo in modo parziale, può causare la pericoronite, infiammazione dei tessuti intorno al dente. La pericoronite è caratterizzata dalla comparsa di un dolore nella regione mandibolare: il dolore aumenta con i movimenti della masticazione, inoltre la mucosa si presenta gonfia e arrossata.

Lo sviluppo del dente bloccato può fare insorgere una cisti, che può danneggiare il dente e i tessuti circostanti. Per evitare gravi conseguenze, è opportuno ricorrere al dentista. La terapia della fase acuta è generalmente antibiotica e antinfiammatoria, unita a un’igiene orale profonda e continua della parte interessata.

 

Togliere o non togliere il dente del giudizio?

Tre italiani su dieci sono consigliati dal proprio dentista di fiducia di rimuovere il dente del giudizio chirurgicamente. Gli ottavi si possono tenere quando l’arcata è adatta ad accoglierli e crescono diritti, senza recare problemi alla masticazione e all’igiene orale. Se, per mancanza di spazio, puntano verso il dente accanto o se mettono a rischio la salute del dente adiacente, il dentista interverrà con la rimozione. Ad oggi le moderne tecniche anestesiologiche consentono di eseguire interventi semplici o anche complessi limitando il dolore.

 

Prevenzione e buona igiene orale

Raggiungere con il filo interdentale la parte tra il settimo e l’ottavo molare è difficoltoso: la rimozione del dente del giudizio offre maggiore spazio.

Mantenere una buona igiene orale è l’approccio migliore per salvaguardare la dentizione e la bocca. Alcuni consigli:

  • Lavare i denti almeno tre volte al giorno
  • Sciacquare la bocca con un buon collutorio antisettico.
  • Avere cura di pulire bene lo spazio tra la gengiva e il dente, usando scovolini di diverse misure o filo interdentale.
  • Per prevenire che le radici degli ottavi sfiorino il nervo mandibolare, è consigliabile intorno ai 14-15 anni fare una radiografia panoramica (ortopantomografia) utile a monitorare la crescita dei denti del giudizio.

 

 

Dott. Ernesto Vatteroni

Direttore Sanitario,

Studio Dentistico Iperdent

Via Medicine 2382 Spilamberto

Tel 059 749092

www.iperdent.it

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